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Magnifica… visione :)

Rieccomi a scrivere di cinema. Dopo un periodo in cui non riuscivo a trovare un film che mi coinvolgesse appieno, alcuni segnali sono arrivati con il film della scorsa settimana, “Quasi Amici”. Lì il primo impatto è stato quello sonoro, poi fisico, non solo per uno dei due protagonisti ma perchè “è” un film fisico. Quando però sono iniziati i brividi, in alcune scene, beh, allora eravamo a posto. Prova lo è stata il fatto che uscendo mi sono sentito bene, e non per il tema, diversità, accettazione e simili ma per tutto l’insieme, ben calibrato.

Sabato pomeriggio un altro film mi ha coinvolto. Ma c’è una differenza: questo sta lavorando ancora ora, cercando di scoprire quanti messaggi nascosti (o che si possono interpretare in modo diverso) ci sono, nelle scene, nelle frasi, nella scenografia. Sabato è stato il giorno di “Magnifica Presenza” il nuovo film di Ferzan Ozpetek.

Dentro c’è tutto lui ed il suo mondo, i temi che sono cari e che le persone si aspettano pure perchè “quello” è di Ferzan!

Di insolito c’è una parte misteriosa o meglio c’è un alone di mistero, di horror anche se poi il film si sviluppa in altro modo. E’ difficile classificarlo in un genere perchè ce ne sono molti: commedia? si ma è anche con un pò di suspence. Drammatico? Si ma ci si diverte…

L’impatto iniziale è strepitoso: sia per questo inquietante occhio truccato ed il teatro visto da dietro le quinte che rimanda a “Opera” di Argento, ma poi, le divise tedesche richiamano a “la finestra di fronte” ma dopo poco siamo a… Roma, Monteverde Vecchio ed Elio Germano, 2012. Ed il film inizia.

Ci sono tanti momenti importanti, tante frasi così normali e nello stesso tempo vere. Ed i temi che escono sono molti: anche qui c’è una l’accettazione di qualcosa o qualcuno, le speranze e le disillusioni… la famiglia allargata, accogliente, il senso di unità interiore contro l’esterno che fa paura, che destabilizza ma con il quale, tutti dobbiamo fare i conti.

Vero quello che dice la persona soccorsa da Elio Germano: “a volte sono gli estranei quelli che ti aiutano meglio”.

Elio Germano è grande. Presente per tutto il film è credibile sempre, in qualsiasi momento, da quando ha paura a quando si stupisce, da quando “aspetta l’amore” alla reazione subito successiva, dalla allegria alla commozione. Ma pure gli altri non scherzano… Che dire di Paola Minaccioni, la “cugina” di Pietro, il protagonista? O Anna Proclemer (in modo particolare nelle scene che si svolgono a casa propria), e tutti quelli di questa compagnia teatrale? E Mauro Coruzzi, così laido, viscido, perfetto in questo ruolo che ricorda un’altra discesa negli inferi, un altro storico personaggio cinematografico (il comandante Kurz di “Apocalypse Now”. E le musiche? Che dire delle musiche? Il pezzo ripescato è una hit di Claudia Mori ma c’è pure Patty Pravo con “Tutt’al più” (cantata da Elio Germano), ci sono pezzi cantanti dalla più famosa cantante po turca Sezen Aksu, un pezzo (quella della discesa negli inferi) quasi techno… e poi il resto, composto da Pasquale Catalano.

Ognuno può vederci quello che vuole. Io mi sono emozionato diverse volte, sono uscito contento e questo è un bene.

Un film sulla solitudine anche, i tic, le manie, le piccole nevrosi: l’etichetta rimessa nel maglione, due album di figurine, la cena tutta perfettamente geometrica, i cd rimessi a posto, dopo il primo provino. E poi un film sull’attesa: dell’amore, della libertà (la compagnia Apollonio), un film sulla forza (spesso negativa) delle aspettative ma pure sulla perseveranza, nel continuare, nonostante tutto, a vivere ed inseguire i propri sogni, lo scontro fra l’ideale (vedi il “fidanzato” di Pietro) e la realtà (“Perfidia” di Nat King Cole come sottofondo non sarà un caso…)

Un film sul tradimento, sul passato, sul presente (anche nostro, comune) e non a caso, nell’album di figurine di Pietro, manca la figurina di Garibaldi (non un album di calciatori ma sul risorgimento), la discesa negli inferi può rimandare a certe condizioni di lavoro che ci sono dovunque… Insomma, passato e presente solo che se nel film bastano due passi di danza e tutto torna a posto… oggi non è così.

C’è pure uno strascico divertente, personale: ieri esco dalla doccia e m’è venuto un colpo. Alla radio sento “Perfidia” di Nat King Cole, presente in molti momenti del film… Dopo un attimo di immedesimazione con Elio Germano, ho scoperto che… stavano trasmettendo, su Radio Deejay, la replica di Deejay Chiama Italia del 13.03 quando a casa Molfetta c’erano Ferzan ed Elio 🙂

Date un’occhiata al sito ufficiale del film e seguite la tournè della Compagnia Apollonio 🙂

Da vedere… e basta!

E tu cosa ne pensi?