Vai al contenuto

Giubileo: altro che la Betty…

Eccomi, ci sono, sono tornato! Questa volta per un motivo personale, si lo so anche gli altri lo erano ma questo lo è ancora di più. Una volta in più mi accorgo che non è il luogo che fa di un fatto, un “evento”, non è quello che si mangia o meno. Quello che trasforma un attimo in un “attimo in cui siamo felici” è… la persona, l’uomo.

Mai avrei pensato di definire “vacanza” una due giorni a Parma. Si è ricreato, con pochissimi elementi, lo stesso clima di Senigallia, o di quando sono a Civita Castellana. O anche quando sono a Parigi. E’ uno stato mentale si ma soprattutto di anima, una cosa che senti dentro, con il “tempo” che gioca ancora con te e fa diventare piacevolmente lunghi alcuni momenti.

Si perchè a Parma è iniziato il Giubileo, un anno di festeggiamenti per la seconda laurea di C. Questa mi ha visto coinvolto e mi sono sentito coinvolto sempre con un elemento non indifferente: non ero io quello che doveva fare gli esami e studiare. Ma questi tre anni bolognesi sono volati e, non so C. ma io li rivivrei per come ho vissuto il primo viaggio a Bologna, per gli sms dal treno, per le paturnie pre esame, per la gioia del voto. E per tutto quello che c’è stato in mezzo.

Venerdì sera, al Mishi Mishi, è iniziato il Giubileo.

Non eravamo a Parma. Potevamo essere ovunque. Così come poi dopo, tapparelle alzate, un vento fresco che entra, la musica di un canale (RTL cool) radio via tv, le chiacchiere, i ricordi, i progetti.

Sabato l’ikea ci ha messo del suo (il solito clima che ti fa sentire a casa ma perchè hanno messo in “filodiffusione” Renato Zero, Tiziano Ferro e Madonna?) e nel pomeriggio, il soggiorno è diventato… il soggiorno di Lory a Viterbo o quello di Paola a Senigallia… Invece eravamo a Parma, a godere di questo attimo. C. che non credeva di aver finito, io che sono stato bene perchè ero sereno, rilassato, contento.

Certo, gli attimi sono da vivere. Intensamente. Da godere. E da ricordare. Ma la cosa più bella è constatare che davvero, è con chi stai che rende normale e nello stesso speciale perchè è sulla tua stessa lunghezza d’onda. E questi momenti sono da creare. Quindi non un luogo fisico, piuttosto una serie di elementi quotidiani che si trasformano… e ti trasformano.

Grazie a C. e a… un sacco di cose e persone, luoghi e cibi, conoscenze e crescite, musica e confessioni, pianti e progetti, film e km in auto, risate e commenti…

E si ricomincia…

da leggere mangiando: mishi mishi, patatine svedesi e birra 🙂

giannolo, 16.07.2012

 

E tu cosa ne pensi?