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L’ultima onda… a Parma

stefano-paolo-giussaniBeh mo mama, che sera, anzi che giornata… e che lavorooooooo!!

Ecco il motivo per cui il 14.11 la devo segnare come data come una di quelle in cui il sentimento che regna è quello della felicità. E della soddisfazione.

La sera prima infatti è stata quella della ripresa del Gallo Lettore, gli incontri nati da un’idea del nostro blog e da Alle che ha sempre mostrato quella che può essere intesa come “disponibilità” anche se in questo caso risulta freddo. Infatti loro, lui, la Wilma e tutti quelli che sono dietro al bancone della degusteria non sono disponibili ma sono “di casa”, accoglienti, solari, pieni di entusiasmo e con quella rara dote di farti stare bene.

Come ad ogni altra presentazione, nonostante non fosse più una cosa nuova (ma l’anno scorso l’inizio è stato con Giorgio Ghibaudo che è anche un caro amico, poi c’è stata l’allegria contagiosa di Nino Giordano e quelli di Renbooks per finire con l’arrivo di Sebastiano che, alla luce di tutto era l’autore più vip nel senso che avevano dovuto fare i conti con case editrici, recupero libri e altre questioni di organizzazione).

Beh, nonostante tutto ero agitato. Stefano Paolo Giussani sapevo fosse una persona disponibile ma non così tanto. Ed il motivo per cui mi sono definito “felice” era che aldilà della presentazione quello che è rimasto è vedere che tutto è andato bene, che l’ambiente aveva perfino connotazioni internazionali e, soprattutto, Stefano non è più un autore ma un caro amico. E questo mi riempie di gioia.

Sono arrivato a Parma, ho recuperato l’altra metà di civico53 e siamo andati ad aspettare Stefano in stazione. Sudata, colpi di freddo, brontolii e sbadigli: ero nervoso. Come sarà Stefano: alto, basso, simpatico, uno che se la tira, spocchioso, compagnone… mah…

Si è ripetuta una magia che ogni tanto capita, raramente ma che ti fa dire: valeva la pena di fare tutto. Cosi, esattamente, ricominciare nonostante le paure e le ansie.

gallo-lettore-ultima-onda-lagoTappa alla Feltrinelli Red, disponibilissimi con Stefano e poi con noi per far arrivare le copie del libro, tappa al Borgo per il primo sopralluogo, i saluti, vedere che il nostro “tinello” era lì… E subito parte la componente internazionale con una coppia, lui di Buenos Aires e l’altro lui di Parma, solari, teneri. Sicuri che eravamo a Parma? No perché dopo un giro fatto per la città, abbiamo trovato un’altra copia, stavolta etero dove lei è canadese, lui di Padova, parlano in inglese e francese e restano per l’incontro con il lui che le fa da traduttore: fantastico. Ma allora le cose capitano!!

Una tappa importante è stato l’acquisto di una cappello da parte di Stefano. La signora 70enne commessa ha chiesto se il cappello era per la moglie. E Stefano: “no, è per il mio compagno, sono uno di quelli a cui piacciono gli uomini…” e la signora: “Che forte!!” Ed il compagno di Stefano è entrato a far parte, ad essere presente, insieme a noi, per tutta la nostra serata.

Ci aspettava Enrico per farci conoscere un nuovo locale, la “Proseccheria” e manco farlo apposta, entrati noi è partita Gloria Gaynor con “I Will Survive”… Io ero già felice. Il resto l’hanno fatto Stefano, uno che come me apprezza il vino, bere e star “bene”, C Minuscolo che è stato costretto a vincere una sua resistenza in modo stupendo ed Enrico che, come il genio della lampada, faceva apparire tutto quello di cui avevamo bisogno o chiesto. Che ne so: c’era del pane, l’avrei gradito con dell’olio… ecco che arriva con l’olio. Chiede se Stefano non avesse mai assaggiato la torta fritta ed ecco che arriva con un sacchetto con dentro della torta fritta calda… Quello è “stare bene”. E poi Stefania che abbiamo dovuto convincere a fare una foto… Oh, il locale è nuovo e lo si deve far conoscere

Ritorno al Borgo, allestimento, foto, altri due bicchieri di rosso (che si aggiungevano così al prosecco e Campari e ad un altro rosso dal nome intrigante “Seneca”, il cui aroma sentiva di frutti rossi, di legno, e di bosco ) e l’inizio dei pensieri: “non verrà nessuno” o “e se ci sono tempi morti” ma alla fine, soprattutto grazie all’esperienza di Stefano, tutto è andato bene. Lui è intervenuto quando ero in panne, lui ha fatto collegamenti storici e non solo: uno che sa e che non si vanta di sapere ma ti rende partecipe di quello che sa.

Si, il suo romanzo di “sentimenti e fughe”, di “minoranze e lotta” ha colpito. E’ davvero riduttivo definirlo un romanzo a tematica omosessuale. E’ una storia di guerra e fuga, di perdite e dolore, di ripresa e sogni.

Ma come dimenticare l’arrivo del risotto alla monzese preparato da Wilma, la colonna sonora delle sorelle Marinetti, la piadina parmigiano e crudo per far fondo al vino bevuto e poi la mitica torta Wilma, solo per gli ultimi che restano?

gallo-lettore-ultima-onda-lago2Che gioia nel cuore: il Borgogallo si conferma sempre come la casa che civico53 ha a Parma e quella degli autori che ci sono stati e che vogliono tornare. E che torneranno, vero Nino e Renbooks?

Così verso casa. Il vino ed il resto era passato senza lasciare tracce o strascichi. E dalla macchina fino alle 3 del mattino a parlare di tutto, sogni, progetti, paure, situazioni nostre e lavorative… con assoluta serenità, con lo spirito di aprirsi perché sapevo che dall’altra parte c’era non solo uno che “sentiva” quello che gli dicevo ma ascoltava, capiva, chiedeva.

Ho dormito 4 ore, cosa che mi avrebbe devastato, non essendo per altro abituato ma ero ancora felice e quello stato di serenità mi ha accompagnato durante tutto il giorno, quando sono uscito con Piero (ah, inizio ad essere geloso visto che anche Stefano ha voluto vederlo e chi mi scrive mi dice “saluta Piero”. No, non sono geloso, sono felice!), quando ho continuato un lavoro/nuova avventura nella quale mi sono trovato inaspettatamente ma contento di farlo.

Ecco, se le presentazione avessero sempre questo effetto…

 

Allora grazie, dunque.

A C Minuscolo e a Stefano, ad Alle e a Wilma ed Andrea, ad Enrico e Stefania, a Fabio, alla coppia Padova/Canada, a Cinzia e Nunzia per la presenza, a Paolo, anche se non c’era e pure ad Ivan, che era come se ci fosse, a tutti gli altri che non conosciamo per nome ma che c’erano.

Alla prossima, il 22.01.14!

E tu cosa ne pensi?