Civico 53

Una casa, una comunità

Grazie a…

Si, finalmente un articolo sereno. Incredibile anche per me che lo sto scrivendo!

Infatti, dopo tanti ripensamenti, dopo molti “vado, non vado, vado”, ho passato 5 giorni a Roma, ufficialmente per andare a vedere la mostra del Guggenheim anche se, nel mezzo ha fatto la sua comparsa la presentazione dell’ultimo libro di Abdellah Taia ed il ritrovare vecchi e carissimi amici.

E sono tornato a casa come rinato. Anzi, ho pure fatto un pò di chiarezza su alcune cose, sull’importanza dei legami, su come, dietro a delle foto ci siano a volte persone che non meritano nulla e a volte, grandi persone.

Ho riassoporato il gusto di camminare da solo per le vie di una città meravigliosa senza cartina ma andando a naso, respirandone l’aria, i profumi, il mix di lingue, il sole di questo inizio di primavera (si, sono proprio io che scrivo che in genere la detesto!).  E tutto senza guardare l’orologio!!

Che meraviglia. E c’è sempre stata una colonna sonora, perchè “la vita è più bella con la musica”.

Beh, devo ringraziare Antonio della Libreria Giufà per la cortesia con cui mi hanno accolto (pure il tragitto a piedi mi avevano spedito) per vedere Abdellah (uno degli incontri più emozionanti) e ricorderò il luogo, il cibo (una fantastica torta di mele, tiepida il giusto, con mele e cannella), l’ambiente davvero “come a casa”, Graziano per avermi scorrazzato per Roma e perchè, insieme a Paolo abbiamo mangiato, domenica, sulla veranda, all’aperto, con dietro un mandorlo in fiore, accompagnati dalla canzone di Nina Zilli e pure Madonna, ringrazio Aleà per un modo, per me insolito, di vivere la vita e per come, partendo da una persona ed in un battibaleno, possa capitarti che ne conosci altre (Carlos e Lorenzo) e mangiare una pizza insieme allegramente, nulla di programmato, cose che invece faccio tutti i giorni, con le mie cose.

Devo ringraziare Antonio (e qui la musica era un pezzo di Satiè), perche dopo mesi e mesi, ci siamo visti e sembravamo amici da sempre, lui calmo, pacato, gentile, con uno sguardo profondo.

Devo ringraziare Luca e Gustav, per tutto (Sonia compresa e pure gli effetti del riso selvatico!)

E poi Alex, una “scoperta”, inaspettata, per tempi e modi, che mi ha fatto ragionare in modo diverso o meglio, vedere le cose da un’altra angolazione, una “open mind” e tutto nuovo per me, pure il discorso sul rispetto che devo avere (per me).

Ci sono stati momenti di serenità assoluta: al Trinity per un pranzo alle 15, con alle spalle Arsenal vs. Liverpool e come colonna sonora il classicone di Alicia Keys e subito dopo i Negramaro, io per Via del Corso, controcorrente, la maglia al vento, il sorriso in viso.

E poi Roma di notte, da solo, poi il pranzo da Graziano e Paolo che sembrava davvero una scena tratta da un film di Ozpetek (fra aperitivo, pranzo e gossip si sono fatte le 20:00!), le risate su YouTube, i commenti a canzoni, cantanti, film, trame, registi…

Infine, grazie a 26,5 per il resto.

giannolo, 07.03.2012

da leggere con una fetta di torta di mele (o anche una di zucchine), birra artigianale, un primo alla “graziano”, ascoltando da Satiè a Saneremo 🙂

 

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