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Meglio del guaranà :)

O almeno così credo, non avendo mai provato il guaranà.

Comunque sia, ho visto cose che voi umani: gente in sandali Birkenstocken e dopo qualche metro gente con i guanti in pelle, persone in tshirt o canotta ed altre con giacca di pelle, collo in pelo, cuffia o sciarpe. Ma anche persone comuni che camminano con i supereroi, luoghi dove mangi bene e spendi poco, altri in cui una birra costa 7,00 € vicino ad un locale dove 3 litri ne costano 15,00… gente di ogni razza e colore e nuance e luoghi che fuori sembrano una scatola di cioccolatini, sobria, senza decorazione ma con dentro delle meraviglie… insomma, sono reduce da Roma 🙂

Già, l’effetto guaranà è durato grazie alla camera di decompressione che è stata la tappa a Parma ma ora… ora ricordi e nuovi progetti.

Si perchè sono partito appositamente per vedere l’installazione di Emiliano Ponzi alla Wunderkammer di via Gabrio Serbelloni 124 e arrivato lì mi trovo questa scatola, sobria ma con dentro… installazioni in mezzo ad opere d’arte moderna, un ambiente rimasto “come un tempo” (era un deposito di arance), con una delle sale cinematografiche più suggestive, una padrona di casa (Afra) fantastica e che mi ha accolto con caffè e cantucci ed una assistente spagnola che mi ha “raccontato” le opere. Mi sembrava di essere in un limbo o meglio, in totale armonia.

E mentre poi in giro, con un pò di vento ma sempre sui 18/20 gradi la gente percepiva il freddo in modo mooooolto personale, domenica 28 altra scatola di cioccolatini, piena, questa volta di parole e calore: la casa della sinistra del Testaccio. Accoglienza perfetta anche in questo caso da parte di Mauro e poi un gruppo di persone lì per sentire uno scrittore al suo primo libro (L’eredità dei corpi), Marco Porru. Insieme a lui, Peter Marcias, regista anche lui sardo e si è creata una perfetta alchimia. Come ci conoscessimo da sempre. Dopo la presentazione, un aperitivo che ha reso tutto conviviale. Mi sono messo sulla porta, il vento fresco, una pace dentro, il constatare che lì, o comunque, in città, al mattino di una domenica qualsiasi puoi uscire con calma, assistere ad una presentazione, conoscere persone (poi, grazie al salame mantovano, beh, il gruppo di conoscenti si è allargato), vivere per un paio d’ore nel tuo mondo per tornare in quello abituale sapendo però che una “fuga” la puoi sempre fare.

E le mostre? Se il Veermer mi ha un pò deluso ma solo per la mole dei gruppi che rendeva difficile poter vedere in tranquillità qualsiasi quadro, credo di aver visto due cose fantastiche. La mostra di foto in b/n di Doisneau (quello di “un bacio all’Hotel de Ville”) e la mostra sull’imperatore indiano Akbar. Un ingresso maestoso, musica, luci soffuse, intarsi e acquerelli e dipinti, spade e scudi, monete e teste di leone… Splendida! E poi, ah… al museo delle esposizioni una serie di foto sulla guerra in Afghanistan…

Ci sono altre cose che mi hanno scaldato il cuore.

Un aperitivo con Antonio e questo nostro parlare così “vivo” e “vero”, lo shopping con Graziano (inaspettatamente all’insegna del cashmere forever), il ritorno da “Sonia”, un famoso ristorante cinese con lei stile Ambra e con i capelli alla base Luna. Poi Gianluigi e ancora tornare da Omar dove sono stato ospite (La Forchetta d’ora, in Via Domenichino) mangiando sempre benissimo.

Insomma, non era Roma ma era casa!

Sto dimenticando qualcosa? So che restano delle immagini, come i musulmani in preghiera venerdì mattina in piazza Vittorio, il cielo di Roma con queste nuvoli che si rincorrevano, qualcuno che mi ha fatto girare a vuoto ma, si sa, ci sta pure questo, riuscire ad avere così qualche ora che era da riempire inaspettatamente, anche solo per il gusto di passeggiare.

E poi Arisa con “Meraviglioso amore mio” sentita mentre andavo a Pr a prendere il treno, Nina Zilli in piazza Colonna, bellissima, per una cosa di MTV e Tim, le canzoni di Malika Ayane e poi i colori delle verdure davanti ai ristoranti, i carciofi, le zucchine ripiene ed il loro profumo e sapore…

Ma anche aver ritrovato C< a Parma con un sorriso, e poi Alle e poi.. il ritorno ma ora, le visite, saranno più frequenti… Mi manca la mostra di Paul Klee, qualche presentazione, il Palazzo delle Esposizioni con la mostra “la via della seta”…

 

 

 

 

 

 

 

 

giannolo, 31.10.2012

da leggere… con i profumi della trattoria di Omar sotto il naso…

E tu cosa ne pensi?