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Tutto riparte, nel bene e nel male

Siamo alla fine delle ferie, il periodo durante il quale non ci sono impegni lavorativi.

Sull’idea di ferie potremmo anche fare un sacco di discorsi, quasi tutti inconcludenti, sul loro significato e sull’eventuale beneficio che ne deriverebbe, partendo dal distacco con la quotidianità a quel modo di vivere la vita che, in effetti, è (dovrebbe essere) più facile fare in un… periodo di vacanza.

Ma non sempre è così, anzi. Le ferie estive, così come quelle natalizie, sono spesso motivi di bilanci, di solitudine e di sopportazione. Quindi, alla fine, nessun beneficio vero e proprio e si torna pure al lavoro più sereni (?) grazie a quel rincuorante ritorno alla “normalità”.

Oggi riprendo il lavoro. Riprendono i contatti con i colleghi, riprendono i pettegolezzi e le cassandre, si torna in quella specie di “camera cafè” protetta, un ghetto per impiegati, ma che, credo, ci sia in tutti i luoghi di lavoro.

Si riprende, durante la settimana, a giocare agli incastri: il tempo per lavorare, per l’happy hour “defaticante”, per una pizza durante la settimana, alternando amici, colleghi ed impegni, cercando insomma di far coincidere sempre tempi e persone.

Riprende la lotta con il tempo per le cose da fare dopo il lavoro, che siano spese o faccende domestiche, cucina o pulizia, palestra o piscina, corso di pilates o analista… quello che è.

Come per magia riprendono anche altre cose: i cinema, grazie al festival del cinema di Venezia e non solo, cercano di variegare un po’ di più la loro offerta cinematografica (che curiosità per “Super 8” di J.J.Abrams, che attesa per “Drive” dello stesso regista di “Bronson”, magari arriva pure qualche film d’essai o direttamente da Venezia, come “Ruggine”, “Terraferma” di Crialese o i nuovi film di Soderbergh, Polanski o Cronenberg).

Il “ritorno” sembra quasi un nuovo Capodanno per cui, è inevitabile, si fanno pure progetti.

Se qualcuno si è trovato in difficoltà con le lingue straniere, inevitabilmente vorrà fare un corso di lingua; se qualcuno è ingrassato per colpa dell’abbacchio o della piadina, inevitabilmente metterà in programma un corso di nuoto o la palestra.

Oppure, se qualcuno, ad es. ha un blog e spera di essere letto o di avere membri più attivi e partecipi, inevitabilmente si darà da fare con il passaparola (no, niente prostituzione ;-)) o con il “mi piace” che ha caratterizzato un po’ tutte le cose di questa estate 2011: dai programmi radiofonici alle pubblicità sui giornali, dai flyers sulla programmazione di qualche sala cinematografica ai siti on line… Quindi, chiunque legga queste righe, clicchi “mi piace” per far decollare il progetto. Please! 😉

Per quanto mi riguarda spero presto che questa estate stia finendo.

Per un sacco di motivi, principalmente personali. Ho comunque qualcosa da ricordare con estremo piacere: i giri in bici per Senigallia, il mare dopo le 18:00, la focaccia marchigiana, la trasferta a Civita Castellana (a breve, su questo schermo, la cronaca di una settimana sotto il sole laziale).

Dovrei mettere pure l’arredo della casa che andrò ad abitare ed i lavori fatti ma per ora ci sono “resistenze”. Ci sono stati momenti di profonda tristezza ed inquietudine, di certezze in bilico ma, per tutto questo, al mio prossimo resoconto.

Per chi si occupa di enneagrammi, sono un “4”, tragico/romantico per cui…

giannolo

Da leggere sorseggiando una guinness sedimentata con amore ;), ascoltando “in bilico” (negramaro).

E tu cosa ne pensi?